La 42esima edizione di Artefiera, la piĆ¹ grande rassegna di arte contemporanea e fotografia in Italia, in programma dal 2 al 5 febbraio, quest’anno ĆØ piĆ¹ ricca e variegata che mai. Al timone della direzione creativa per la seconda volta consecutiva c’ĆØ Angela Vettese che scioglie le barriere tra moderno e contemporaneo e mescola sezioni e generi differenti nel tentativo di creare un percorso di contaminazione di linguaggi.
Artefiera 2018 invita lo spettatore ad essere un attento osservatore non passivo, libero di scegliere dove andare senza farsi influenzare da percorsi prestabiliti. Non a caso il tema della veste grafica di quest'anno ĆØ quello degli occhi.
Artefiera 2018 invita lo spettatore ad essere un attento osservatore non passivo, libero di scegliere dove andare senza farsi influenzare da percorsi prestabiliti. Non a caso il tema della veste grafica di quest'anno ĆØ quello degli occhi.
Tra le novitĆ degli stand fieristici nei due padiglioni 25 e 26 vi sono 152 gallerie e l’area Printville, che include 30 espositori legati al mondo dell’editoria della grafica.
Nell’ottica di dissolvere i limiti tra i vari generi, anche la sezione Photo ĆØ stata distribuita nei vari padiglioni.
"Il presupposto ĆØ che l'arte visiva si ĆØ guadagnata una libertĆ senza precedenti nell'utilizzo del suo modus operandi e dei diversi linguaggi" e la commistione - anche temporale - dei manufatti, sottolinea un dialogo fitto tra l'attualitĆ piĆ¹ stretta e l'identitĆ del passato, stimolando cosƬ nello spettatore il gioco delle somiglianze, delle permanenze e delle evoluzioni.
Angela Vettese
Ć proprio la fotografia il focus di questo post; ecco alcune opere
interessanti selezionati dalla fiera.
MUSTAFA SABBAGH (MLB Gallery)
Mustafa Sabbagh, artista giordano, realizza ritratti intensi con soggetti di un canone di bellezza che vanno oltre lo stereotipo, come quello presentato da MLB Gallery dove protagoniste sono due sorelle albine, bambine di una purezza cristallina che ogni giorno camminano sul filo del loro destabilizzante candore (da cui il titolo del ciclo, sub limen). Il corsetto che le unisce sembra legarle ancor di piĆ¹ nel loro vincolo di sangue, in un'inquadratura dal raffinato rigore compositivo che fonde realismo magico e ritrattistica fiamminga.
MAURIZIO CATTELAN (Galleria Farsetti)
Irriverente e dissacrante o lo si ama o lo si odia ĆØ Maurizio Cattelan, l'artista italiano tra i piĆ¹ quotati al mondo. Ad Artefiera appare ma non c'ĆØ fisicamente: lo si puĆ² vedere appeso ad una parete rannicchiato con l'aria sia giocosa che spaventata. Lo scatto ĆØ del 1995, con stampa su alluminio.
CHRISSTO & ANDREW (Galleria Metronom)
IRENE KUNG (Galleria Contrasto)
Irene Kung ĆØ un'artista svizzera e il suo lavoro ĆØ principalmente diretto a raffigurare monumenti architettonici, o loro frammenti, principalmente in bianco e nero in Europa e nel resto del mondo. Il suo successo in questi ultimi anni ĆØ stato principalmente in Europa e in Sud America. Osservare le sue fotografie equivale ad essere catapultati in un non luogo in una dimensione reale ma "immateriale"
Lo scopo dell'artista ĆØ quello di invitare ad osservare con maggiore attenzione quello che tutti i giorni abbiamo davanti ai nostri occhi.
MASSIMO VITALI (Guidi & Schoen)
La spiaggia come specchio della societĆ italiana degli ultimi vent'anni: ĆØ questa la fotografia di Massimo Vitali che immortala luoghi balneari per osservare la gente ed indagarne comportamenti ed usi. Secondo l'artista lombardo, che ha scattato piĆ¹ di duemila immagini su questo tema, la spiaggia ĆØ un ambiente ottimo documentare gli individui perchĆ© qui sono sĆ© stessi e nel loro atteggiamento naturale si mescolano a persone di diversa estrazione.
Rachele Maistrello utilizza il paesaggio che circonda una casa di cura per dare forma all'immaginazione e alle percezioni degli ospiti che vivevano lƬ, cercando di eliminare ogni elemento attribuibile alla privazione fisica e mentale consumata con i loro anni. Stella Maris ĆØ una struttura per anziani che non sono piĆ¹ autosufficienti e che si trova tra una striscia di terra che separa il Mar Adriatico dalla laguna di Venezia. L'artista, dopo aver raccolto una serie di interviste audio, scritte e video durante il suo lungo soggiorno presso Stella Maris, raccolse pezzi di corteccia dagli alberi del parco dell'ospedale e li trasformĆ² in ritratti astratti. Le forme raccolte vengono trasformate in sagome fotografiche delle acque che si vedono quotidianamente dalle finestre degli ospiti. Una volta realizzate le sagome fotografiche, ha studiato le maree e le riechee delle luci nel paesaggio della laguna e ha installato le sagome nell'acqua, fotografandole di nuovo attraverso una telecamera panoramica. Le varie esplorazioni e costruzioni delle immagini sono state inserite e visualizzate quotidianamente per gli ospiti nelle loro stanze. Nella seconda fase del progetto, l'artista, insieme a tre residenti della struttura, Giulio, Annamaria e Nerina, hanno deciso di costruire una mappa della loro immaginazione, lasciandoli disegnare e catalogare un atlante dei segni dei loro ricordi e dei loro pensieri quotidiani . Parte di questi disegni sono stati trasformati in immagini vettoriali, che sono state incise con il taglio laser su acciaio inossidabile. Il libro d'artista, una raccolta di storie, disegni e fotografie degli ospiti delle vedute della casa di cura sono fatti su una speciale carta trasparente, lo stesso che i residenti usavano per i disegni durante i mesi della presenza dell'artista nel ospedale. Il ruolo dell'artista, che funziona attraverso la stele, le tre fotografie di grande formato e il libro, tenta di decostruire un luogo attraverso l'immaginazione delle persone che vivono lƬ, liberando il processo dalla logica della narrativa lineare e usando un percezione metafisica del tempo e dello spazio.
fonte: rachelestudio.com
MICHAEL LAVINE Kurt Cobain 50 (ONO ARTE CONTEMPORANEA)
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